“Sangue” disse Mussolini accigliato “La gente si accorge sempre della guerra solo quando scorre il sangue. Non abbiamo forse oggi la guerra doganale? Tutto il mondo compera la Ford perchè è più economica, e tuttavia impreca conto l’America”
“Dunque la guerra doganale è una fonte di pericolo per la pace?”
“Ed è per questo che sono contrario alle dogane” ribatté Mussolini “e le ho aumentate meno degli altri. Con queste nuove muraglie cinesi noi torniamo, in piena luce del ventesimo secolo, al medioevo, all’economia chiusa dei comuni.”
“Il presidente X che si trova a capo di uno dei più potenti Stati del mondo, mi ha dichiarato nell’estate scorsa che questa è una crisi economica analoga ad altre precedenti, e che sarebbe presto superata.”
“Io la considero piuttosto” diss’egli “una crisi del sistema capitalistico. Tutto il sistema è in gioco.”
Già da da tempo avevo in cuore sentimenti da marchese di Posa; ora colsi l’occasione e dissi: “Se Lei crede in tutte queste idee, perchè non fonda l’Europa? Napoleone l’ha tentato, Briand l’ha tentato. Briand è morto, ora l’eredità tocca in modo paradossale a Lei.
pag. 147 di Emil Ludwig “Colloqui con Mussolini” – Arnoldo Mondadori Editore 1932
L’intervista rilasciata da Mussolini a ridosso della crisi economica del 1929 è sorprendente per contenuti e toni. Egli è a metà del suo percorso di potere e sembra sincero al punto che lui stesso censurò il testo originario in cui pareva eccessivamente liberale, un marchese di Posa appunto! Il brano citato è tratto da una riedizione del 1970 pubblicato nella collana economica di Mondadori: gli Oscar. I temi trattati in questo frammento mi hanno colpito proprio perchè siamo, ancora una volta, immersi in una crisi economica in cui, veri e propri accessi di guerra non guerreggiata sono fortemente presenti, in conseguenza dell’estrema rinuncia alla “moderazione economica” delle dogane.
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In effetti la globalizzazione ha prodotto benefici solo a breve termine, sul lungo termine al momento siamo in difficoltà.
Anche se i ragionamenti politici sulla figura di Mussolini sono, in Italia, molto scivolosi, bisogna sottolineare che dal brano citato viene fuori una visione moderna della protezione doganale che Mussolini stesso contraddisse, suo malgrado, al tempo delle sanzioni economiche guidate dalla “perfida Albione”.
Leggendo “I Colloqui” si rimane frastornati dalla limpidezza e nettezza dei pensieri esposti, ma al tempo stesso travolti dalle mille contraddizioni che caratterizzarono l’uomo di Predappio. Persino la genesi del libro è raggrumata da un cumulo di condraddizioni spiazzanti.