Il sindaco Silvana Accossato: «Non possiamo più pianificare nulla»
Per capire in che acque naviga il Comune (di Collegno n.d.r.) basta guardare il bilancio. Su un pareggio di 39 milioni solo quattro sono destinati agli investimenti, e stiamo parlando di una città da 50mila abitanti in piena trasformazione. «In un bilancio di previsione si possono anche mettere molte opere per poi non realizzarne nessuna – osserva il sindaco Silvana Accossato – Questo è un bilancio che non prende in giro nessuno ma che ha ancora ben poco da tagliare». Anche sui servizi, secondo il sindaco, si può fare davvero poco. «Di anno in anno continuiamo a prendere decisioni in continua emergenza. Sui servizi ai cittadini non riusciamo più a fare nessun ragionamento di prospettiva. Ma per quanto ci riguarda, siamo arrivati al punto che non c’è più nulla da tagliare, altrimenti, semplicemente chiudiamo il Comune».
Brava Silvana! Condivido quanto hai dichiarato mio Sindaco. Ci hanno descritto l’IMU come la tassa che responsabilizzava i Comuni finanziandoli direttamente. In realtà, ha costretto un bravo ed onesto Sindaco come te, insieme a molti altri dell’Anci a scrivere ai cittadini, quasi chedendo scusa per la legittimata – dal Governo – richiesta della prima rata dell’IMU (sostituto dell’ICI) che, da quest’anno, grava anche sulla prima casa. Una guerra fra gli amministratori della cosa pubblica, a diversi livelli, a causa dell’assenza di una condivisione preventiva. Condivisione cercata, ma non trovata a causa della miopia di chi ha imposto la decisione finale. Questo conflitto è l’anticamera del caos amministrativo a danno di tutti i cittadini, tassati e privati di servizi in precedenza assicurati dai Comuni d’Italia.
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Dedicato al mio Sindaco preferito!