Bersani ha ora un obiettivo: conquistare Vendola e i suoi voti, per cui dire, e fare, cose di sinistra. Certamente! Ma non sarà facile infinocchiare chi controlla le mosse del PD con un senso critico elevatissimo, acuito dalle strane evoluzioni che in questi giorni si stanno verificando intorno al caso ILVA di Taranto, oltre che dalle notizie di dazioni come ai bei tempi di tangentopoli…
A tal proposito segnalo quanto pubblicato oggi da “LA STAMPA” a firma Guido Ruotolo:
“C’è una congiura, a leggere le carte, contro Assennato il guastafeste. Nelle telefonate di Girolamo Archinà – l’ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva messo da parte dopo che ad agosto erano uscite alcune sue intercettazioni telefoniche – si cerca di neutralizzare il direttore dell’Arpa, il bastian contrario Giorgio Assennato. Va detto che il gip Todisco è arrivata a queste conclusioni, dopo aver messo tutti i tasselli al loro posto: «Anche in relazione alla figura di Assennato si profilava l’ipotesi di una mancata riconferma nell’incarico (in scadenza nel febbraio del 2011) e ciò sempre su sollecitazione dei vertici Ilva, che in tal senso ricevevano garanzie dal governatore Vendola. In realtà, l’Assennato veniva poi riconfermato proprio perché si era adeguato al volere dei Riva».
Il gip Todisco crede addirittura che il governatore Vendola sia il regista di tutta l’operazione. Tranne un’intercettazione diretta tra Vendola e Archinà, non c’è che un parlare de relato del governatore. Ma scrive il gip: «Il complesso delle intercettazioni relative alle pressioni sul professore Assennato è da ritenersi, oltre ogni ragionevole dubbio, assolutamente attendibile, così come è altrettanto evidente alla luce della suddetta intercettazione, che il tutto si era svolto sotto l’attenta regia del Presidente Vendola e del suo Capo di gabinetto avvocato Manna».
E’ il 6 luglio del 2010, Vendola è al telefono con Archinà: «Siccome ho capito qual è la situazione… mettiamo subito in agenda un incontro con l’ingegnere…. state tranquilli, non è che mi sono scordato… ho paura che metto la faccia mia e si possono accendere ancora di più i fuochi… i vostri alleati principali in questo momento…. lo voglio dire… sono quelli della Fiom…». Archinà: «Lo so… purtroppo i miei timori del recente passato si stanno dimostrando sempre di più…. non solo l’Ilva ma anche altre persone sono nell’occhio del ciclone….».
Colpisce nella lettura delle intercettazioni, la capacità pervasiva dell’Ilva che riesce a piegare parlamentari, sindaci, presidenti e assessori provinciali.”
(…) Confido anche nel fatto, caro Bersani, che la tua agenda possa diventare la nostra nella misura in cui sia l’agenda dei diritti delle persone, di libertà, dei diritti dei bambini che nascono in Italia, anche se da genitori stranieri, di essere cittadini italiani. Dei diritti di tutte le coppie di vedere riconosciuti i propri diritti civili. Noi confidiamo nella saggezza di Pier Luigi Bersani e nella sua capacità di interloquire non con SEL, non con uno dei candidati al primo turno delle primarie, Vendola, ma con tutti i soggetti cui abbiamo tentato di dare voce in questa guerra lampo. (…) A questo punto a questa lettera senza inchiostro occorrerebbe aggiungere che non ci può essere futuro per una alleanza che abbia scheletri nell’armadio che penseremmo ordinari altrove e inaccettabili in casa nostra!
Aggiornamento del 28 novembre, quando ho dato il titolo a questo post non pensavo a questo:
Reblogged this on Lo smemorato di Collegno and commented:
Occorre rivalutare le condizioni di un’alleanza che potrebbe essere deleteria.
Sai perfettamente che io sto con Renzi. Credo che se umanamente non ho nulla contro Bersani, trovo che di occasioni come ministro della Repubblica ne abbia già avute parecchie e non le abbia sfruttate a dovere. E cambiar tutto per cambiar niente ora come ora é un peccato mortale.
Ciao carissima! Intanto grazie per il commento di cui, peraltro apprezzo il contenuto. Devo precisare che, prima delle ultime notizie sull’ILVA di Taranto, ero orientato a sostenere Bersani nel ballottaggio. Ora devo riflettere profondamente sia sulla pozizione di Pierluigi che su quella di Nichi; profondamente perchè, purtroppo, come tu sai, siamo immersi in un pantano (eufemismo) informativo tale per cui mi risulta veramente difficile conservare integro il mio libero arbitrio. Se puoi, vienimi in soccorso, consapevole che sono lantanissimo dalle posizioni di Renzi.
Non sono capace di far proseliti. Ti dico solo di dare un occhiata al sito http://www.adessopartecipo.it/ dove si può capire l’idea di politica che Matteo vorrebbe portare avanti. Non ho trovato nulla di scritto sul programma di Bersani da premier. E questo mi fa pensare. E’ un rischio, ma l’Italia va ribaltata. Io andrò a votare sicuramente per Renzi.
Ti ringrazio per il suggerimento e ne farò tesoro. Naturalmente quando avrò raggiunto una decisione sarà evidente su questo o l’altro mio blog: http://losmemoratodicollegno.wordpress.com
Leggete pure le domande che “Il Fatto” continua a porre a Bersani e al PD senza ottenere risposte, sono interessanti.
Ci risentiamo prima di Domenica di ballottaggio (non sarà più igienico farsi una passeggiata nel verde?).
Ci sto pensando intensamente (alla passeggiata), compro il “fatto” con una certa regolarità e mi aggiorno anche sulle domande a Bersani…
Caro Smemorato
a te ed a tutti coloro che vogliono uscire seriamente dalla famigerata agenda Monti io rivolgo e rinnovo il serio invito a meditare e sottoscrivere la proposta alternativa di ALBA.
La cosa migliore per chi può, sarebbe partecipare in prima persona alla costruzione e all’organizzazione della proposta-programma per le prime elezioni utili.
Vi prego di andare a visitare subito il sito:
http://www.cambiaresipuo.net
Grazie
Pietro come sai sono già sensibile alla tua proposta: arancione, alleanza ragionevole? (https://cegliemessapica.wordpress.com/2012/11/13/arancione-alleanza-ragionevole/)
Ma tu sai anche che io faccio una cosa per volta, ora sto con Nichi che non è certamente nell’agenda di Monti, siccome siamo sotto il cielo non escludo il mio interessamento reale in futuro.
Nella sola Collegno ci sono già più adesioni che in tutta la provincia di Brindisi. Alè!
Hai evocato il ciclone ed è arrivato….
Ho visto, devo cominciare a preoccuparmi come Nostradamus?
Non è certo che tu non abbia parentela col famoso Jachobus Niger…
C’e un’aria pesantissima intorno all’llva di Taranto e non si tratta solo di inquinamento atmosferico…
Continuate ad ammalarvi, ma legalmente… andate a trovare Pino Santoro:
http://pinosantoro.altervista.org/blog/25774854/
Vendola non ha ritenuto opporuno esprimere solidarietà a Taranto in questi giorni Per il disastro del ciclone. Forse temeva contestazioni per il ciclone ILVA. Per quest’ultimo,come minimo ha la colpa di essersi distratto.
Caro Pino, sono in stand by, mi guardo intorno da buon socialista lombardiano…
Lo so, caro Giacomo, siamo sempre alla ricerca di un porto sicuro, lambito da acque limpide e cristalline ma poi ci accorgiamo che si tratta della solita palude melmosa. Ma noi continuiamo a sperare “attivamente” nel cambiamento
Ti ricordi Pino, la parafrasi del sasso lanciato nell’acqua ferma dello stagno cegliese, con cui iniziammo a conoscerci nell’ormai lontano 2005? E’ sempre la stessa storia, sia a Ceglie che nel Paese (a cui ho infine allargato gli interessi del blog), ma io mi sento il braccio armato e la pietra in mano, la lancerò e la lancerò finchè la forza delle mie idee mi sosterrà!
SIAMO CON TARANTO E I TARANTINI
in Primo Piano
Comunicato dei Meridionalisti Democratici -federalisti europei
L’area a freddo dell’ILVA di Taranto è chiusa per sequestro giudiziario, senza che le forze politiche centrali e locali abbiano mosso un dito a tutela dell’occupazione, della salute e del territorio.
Lo sfruttamento selvaggio post coloniale del territorio tarantino e delle risorse umane correlate ha condotto a una falsa dicotomia tra la produzione siderurgica e gli elementi lavoro/tutela della salute/ eco-compatibilità.
La speculazione dello Stato prima, del gruppo privato Riva poi, ha condotto alla situazione attuale di 5.000 posti di lavoro a rischio, senza che sia stato approntato il piano di risanamento dei territori avvelenati da diossine e idrocarburi e soprattutto senza alcuna certezza di tutela della salute per l’insorgenza di malattie per esposizione con effetti sulla salute a lungo termine (tumori solidi e leucemie/linfomi).
Riteniamo che i magistrati non abbiano sbagliato nell’applicare la legge che blocca qualsiasi produzione industriale in presenza di possibili danni irreversibili alla salute e all’ambiente. I veri colpevoli del disastro sociale tarantino sono la proprietà, lo Stato, le istituzioni e gli organi di vigilanza locali: latitanti e assenti.
L’ILVA di Taranto può e deve restare un polo produttivo di eccellenza nel panorama della siderurgia internazionale e può farlo se si attuano politiche di ammodernamento degli impianti in congiunzione alle doverose bonifiche del territorio, ma questo prevede un cambio di registro ed a pagare deve essere solo ed esclusivamente chi ne ha tratto fino ad ora puro profitto economico.
Solidali e presenti a tutte le manifestazioni di lotta democratica per la tutela dell’occupazione, della salute e dell’ecosistema tarantino
Napoli 27 /11/2012
Sottoscrivo in pieno questo comunicato che giustamente indica i veri responsabili di una situazione che non può chiudersi ai danni dei tarantini e degli abitanti della vasta fascia di territorio interessata che coincide con l’antica area della Messapia. Una terra di mezzo anche oggi è tale agli occhi di chi ci governa, una terra di mezzo che, sembra, si possa e sopratutto si vuole angariare senza pagare pegno: ora basta!