1. INTRODUZIONE E SINTESI
Questo documento non è un programma di governo, organico e sviluppato in un’ottica di lungo termine. Non può essere e non è un manifesto politico. Non è neanche una mera nota descrittiva dei problemi.
Proponiamo un elenco ragionato di possibili linee di una futura azione di governo in campo economico-sociale-ambientale, per ciascuna delle quali vengono indicati esempi di concreti provvedimenti, che si segnalano per la loro rilevanza e urgenza o su cui è comunque necessario avviare fin da subito una riflessione politica. La scelta di procedere per “esempi” è stata, da un lato, imposta dal breve orizzonte temporale del Gruppo, dall’altro privilegiata al fine di agevolare la lettura del documento.
Gli spunti qui suggeriti poggiano su una base di analisi condotte da istituzioni nazionali e internazionali, sono orientati a stimolare la ripresa economica, considerano le ineludibili necessità delle fasce più deboli della società e (con ulteriori approfondimenti di carattere tecnico) possono essere valutati nei loro effetti quantitativi sull’economia. Su di essi appare esservi prima facie una convergenza potenziale delle forze politiche, oppure una divergenza chiaramente misurabile. Come è ovvio, il quadro che se ne ottiene è lungi dall’essere esaustivo dei problemi e delle soluzioni. La composizione di un programma organico e di ampio respiro spetterà al Governo che il Paese si darà.
Il documento intende mostrare come, ad avviso del Gruppo di lavoro, si potrebbe cominciare a tracciare un percorso che aiuti la società e l’economia italiane a uscire dalle presenti difficoltà. L’appendice statistica completa il quadro informativo. La discussione in seno al Gruppo ha investito molti campi. Abbiamo preferito mettere a disposizione tutto il lavoro svolto, anche se ciò ha implicato redigere una Relazione corposa e molto articolata. In un apposito riquadro sono sintetizzate, al termine di questo capitolo, le proposte del Gruppo. Queste possono avere effetti in più campi.
Il contenuto della presente Relazione è condiviso da tutti i partecipanti al Gruppo di lavoro.
Questo documento non è un programma di governo, organico e sviluppato in un’ottica di lungo termine. Non può essere e non è un manifesto politico. Non è neanche una mera nota descrittiva dei problemi.
Che cos’è? Decidetelo voi, se avete voglia di leggerlo, cliccando anche su “questo documento“.
Avrei voluto dirti, all’atto della nomina di questi emeriti “saggi”, che il Nonno in una sola cosa non aveva sbagliato, nel non immaginare nemmeno una “donna” in questa decina.
Ti avrei detto che il motivo è semplice: non esiste in Italia una sola donna così compromessa come il meno compromesso di questi “tizi” e così stronza da accettare un tale incarico.
Dopo aver letto questo stupido compitino (“questo documento”) possiamo aggiungere un più solido motivo per giustificare l’assenza di donne: si trovano donne capaci di tanta masturbazione come questi vecchi impotenti diventati tali dopo lunga carriera di ignoranti di sesso?
Noi paghiamo pensioni ed emolumenti d’oro per queste cazzate, mentre la gente muore di fame.
Sai quanti poveracci potrebbero mangiare con i soldi che diamo mensilmente a questi dieci che hanno la spudoratezza di lasciarsi definire “saggi”?
Emeriti stronzi ignoranti!
Il vero motivo di questo “saggio” di due capitoli appena pubblicato l’ha dovuto dire il Presidente uscente: siamo arriviti fino a qui, ora tocca la mio successore. La collezione di idee racchiusa nel “saggio” la potevo fare anch’io con un bel taglincolla da internet, e pensare che io non sono nemmeno saggio.
Tutti questi caporali di giornata del potere una cosa la devono sapere.
Se sarò costretto a usare la corda non ci metterò dentro la mia testa.
Stiano attenti alla propria, politici di lungo corso e politichetti di passaggio!
http://www.agoravox.it/Pd-Pdl-M5S-tattica-o-campagna.html
Se questo è l’obbiettivo, -“il compito è la costruzione di un luogo grande, che consenta non solo di dare casa a tutte le sinistre, una casa popolare, innovativa, accogliente e plurale ma che consenta il rimescolamento di tutte le culture politiche, una felice convivenza del riformismo e del radicalismo e il duplice superamento, da un lato, del radicalismo massimalista e testimoniale, e dall’altro, di quel riformismo che ha rappresentato la resa culturale della sinistra.
Insomma non c’è né confluenza né una fusione a freddo con o nel PD, ma un problema che riguarda la natura e i nodi da sciogliere sulla natura del PD, probabilmente solo dopo che questi chiarimenti saranno realizzati si potrà parlare definitivamente di un nuovo soggetto nella sinistra italiana.”-, il discorso non si può esaurire tra PD e Sel. Vendola non è tutto il “resto” della “sinistra” e nemmeno il “centro” pulsante della sinistra. Mancano altri rispettabili attori della sinistra, anche se non “protagonisti”.
Bisogna che tutti possiamo diventare protagonisti, altrimenti a Bersani e soci ben gli sta Grillo e i 5S irremovibili e tetragoni col loro apriscatola.
Beh, io credo che il luogo grande a cui pensa Vendola sia il più “comprensivo” possibile, ieri l’ho sentito aprirsi persino al pessimo Renzi. Per ora si tratta di intenzioni e sulle intenzioni degli altri non posso disquisire, i dati oggi disponibili, pubblici direi, sono quelli che ho esposto nell’articoletto.