Cari amici, qui dico amici
Nel senso vasto della parola:
Moglie, sorella, sodali, parenti,
Compagne e compagni di scuola,
Persone viste una volta sola
O praticate per tutta la vita:
Purché fra noi, per almeno un momento,
Sia stato teso un segmento,
Una corda ben definita.
Dico per voi, compagni d’un cammino
Folto, non privo di fatica,
E per voi pure, che avete perduto
L’anima, l’animo, la voglia di vita.
O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu
Che mi leggi: ricorda il tempo,
Prima che s’indurisse la cera,
Quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l’impronta
Dell’amico incontrato per via
In ognuno la traccia di ognuno.
Per il bene od il male
In saggezza o in follia
Ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso,
Che le imprese sono finite,
A voi tutti l’augurio sommesso
Che l’autunno sia lungo e mite.
Primo Levi, 6 dicembre 1985
Questo mondo
corre come un aeroplano
e mi appare
più sfumato e più lontano.
Per fermarlo tiro un sasso controvento
ma è già qui che mi rimbalza
pochi metri accanto.
Questo è un mondo
che ti logora di dentro
ma non vedo come fare ad essere contro.
Non mi arrendo ma per essere sincero
io non trovo proprio niente
che assomigli al vero.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
E allora siamo un po' preoccupati
per i nostri figli ci spaventano
i loro silenzi i nostri sbagli.
L'importante è insegnare quei valori
che sembrano perduti
con il rischio di creare nuovi disperati.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Non a caso la nostra coscienza
ci sembra inadeguata
quest'assalto di tecnologia
ci ha sconvolto la vita.
Forse un uomo che allena la mente
sarebbe già pronto
ma a guardarlo di dentro
è rimasto all'ottocento.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Io che non riesco più a giudicare
non so neanche che cosa dire
della mia solitudine.
Guardo con il mio telecomando
e mi trovo in mezzo al mondo
e alla sua ambiguità.
C'è qualcuno che pensa
di affrontare qualsiasi male
con la forza innovatrice
di uno Stato liberale.
Che il mercato risolva da solo
tutte le miserie
e che le multinazionali siano necessarie.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Ma noi siamo talmente toccati
da chi sta soffrendoci fa orrore la fame,
la guerra le ingiustizie del mondo.
Com'è bello occuparsi dei dolori
di tanta, tanta gente
dal momento che in fondo
non ce ne frega niente.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Io che non riesco più a ritrovare
qualche cosa per farmi uscire
dalla mia solitudine.
Cerco di afferrare un po' il presente
ma se tolgo ciò che è falso
non resta più niente.
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Il tutto è falso
il falso è tutto quello che si sente
quello che si dice
il falso è un'illusione che ci piace
il falso è quello che credono tutti
è il racconto mascherato dei fatti
il falso è misterioso
e assai più oscuro
se è mescolato
insieme a un po' di vero
il falso è un trucco
un trucco stupendo
per non farci capire
questo nostro mondo
questo strano mondo
questo assurdo mondo
in cui tutto è falso
il falso è tutto.
Il tutto è falso
il falso è tutto
Il tutto è falso
il falso è tutto.
Il tutto è falso
il falso è tutto, tutto, tutto.
Giorgio Gaber
Piace pure a me.
Povero Robertino che figura di mmmerda!
Lo pagano proprio tanto?
Adesso che pregiudicati di FI governano e legiferano insieme a pregiudicati di PD e di tutte le altre ditte consociate, in un connubio scellerato più forte di qualunque mafia, scriverà la continuazione di “gomorra”?
“Roberto Saviano = verbo sanatorio”
non per noi però…
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/13/sentenza-minacce-capacchione-contro-saviano-non-vedi-borghesia-mafiosa/1209119/
Si rende necessario un chiarimento. Quando diciamo che Saviano può sbagliare nel giudicare la politica della sua città non significa che sbaglia pure ad avere autentica “paura” del braccio armato della camorra. Che anche la onorevole Capacchione ha in testa una notevole confusione: mentre ha una grande lucidità nell’intuire l’esistenza di una “borghesia mafiosa” ne frequenta e si integra nei complici dei complici politici.
Come ha detto qualcuno nei giorni scorsi bisogna essere eroi per essere ottimi magistrati!
Io aggiungo che bisogna essere eroi anche per essere buoni giornalisti e perfino per essere soltanto buoni cittadini.
Un link privo dell’accompagnamento di una presa di posizione, può sicuramente essere considerato incanalato nel solco aperto dal post. Mi pare giusto riempire la lacuna. Dici bene, oggi più che mai, occorre coraggio anche per essere semplici cittadini. Chi aggiunge alla cittadinanza la qualifica di testimone e censore della realtà da raccontare, deve esercitare eroismo. Saviano e Capacchione posseggono gradazioni assimilabili di quell’eroismo che, non riusciamo più a pretendere spinto alle estreme conseguenze, in un Paese combinato come il nostro.
Non c’è alcuna lacuna da colmare. E lascia che pure io ti dia ragione su un altro concetto spesso sottinteso: nel nostro disgraziato paese ciò che dovrebbe essere normalità è ormai vissuto soltanto da un manipolo di uomini eccezionali che si oppongono alla ordinaria inumanità dell’illegalità. Cittadini “diversi”, siano magistrati o giornalisti, imprenditori o semplici lavoratori, uomini e donne, che ogni giorno vivono avendo rispetto estremo di se stessi.
Non riusciamo più a pretendere di essere normali nell’esercizio del dovere/diritto di essere cittadini, ogni notizia che ci raggiunge contiene la negazione di questa normalità. E non ricordo neanche più l’inizio di questa deriva, vabbè che sono smemorato!