“Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.” Poi venitemi a dire che don Lisander non la sapeva lunga. Ne sapeva di passato, presente e futuro che poi sarebbe il nostro presente.
Eccolo il presente: “La nostra posizione alla Camera sulla riforma costituzionale è una scelta condizionata alla volontà di non far fallire il percorso riformatore” (comunicato alla plebe da parte dei parlamentari di SinistraDem). Traduzione: Renzi è pessimo quale nostro capo, ma noi, che siamo buoni, crediamo che le riforme sono indispensabili, bisogna farle ad ogni costo e quindi facciamole pure come le vuole il nostro segretario che tira dritto e nulla sente e considera. La nausea mi prende e m’intorpida il pensiero quindi ognuno si scelga i propri azzeccagarbugli e i propri capponi, ce ne sono a iosa e in ogni parte. Se passa Renzi, il Senato sarà composto dai consiglieri regionali eletti non per fare i senatori. Lo faranno part time e con compiti fumosi. Il popolo sovrano, dell’Articolo 1 della Costituzione, sarà definitivamente messo da parte dall’Italicum che riempirà l’unica Camera residua di nominati.
Una prece!
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Come ha scritto qualcuno più bravo di me su “Il Fatto Quotidiano” di oggi sono uomini e donne senza onore e dignità, per nulla onorevoli. Tra tutti te ne dico due a cui vorrei scrivere una lettera aperta per esprimere tutto il mio disappunto: combinazione due donne, che avrebbero insieme mille motivi per non stare insieme a quella banda di delinquenti, Teresa Bellanova e Ileana Argentin! Non dirò tutto il mio disprezzo per la loro totale mancanza di spina dorsale, lascio questo compito alla loro immaginazione.
La mia scarsa immaginazione mi suggerisce che le due donne dovrebbero occuparsi di diritto al lavoro e alla salute. Si occupano, forse, prevalentemente del loro lavoro e della loro salute?
Si caldeggia di tenere, in ogni caso, un profilo prudente.
Grazie per l’invito alla prudenza, tengo il freno tutto tirato, ma resto molto incazzato.
Ma tu dimmi una DONNA nata e cresciuta nella terra della lotta al caporalato che porta a casa soltanto risultati che fanno tornare indietro i lavoratori e le lavoratrici di secoli, non al caporalato ma alla servitù della gleba, quando la gente nasceva tra le zolle della terra e vi cadeva alla fine dopo aver devoluto tutte le proprie forze al padrone di quelle zolle.
E un’altra donna, che, per suo espresso volere, non vuole essere considerata la paladina degli handicappati, fosse riuscita a votare una sola legge, non dico a favore degli handicappati e delle famiglie o delle persone che li assistono, una sola legge a favore della salute del cittadino o delle cittadine donne come lei stessa cittadina Argentin? Fosse riuscita a far discutere i suoi colleghi di partito della proposta di legge che le sta tanto a cuore sul “Dopo di Noi”?
Il profilo da me scelto è molto prudente, direi proprio conigliesco: se le due donne nominate facessero proposte di legge in favore dei propri elettori e sopratutto elettrici, ci vorrebbero tre legislature per discuterle tutte, altro che stracciare le due leggi fondamentali, le due BUONE che avevamo, COSTITUZIONE E STATUTO dei lavoratori!
Stamattina l’editoriale de “il Fatto Quotidiano”, NON E’ VOSTRA PROPRIETA’, è firmato da Sergio Mattarella…
L’intervento che Sergio Mattarella pronunciò da deputato il 20 ottobre 2005 in occasione del dibattito sul disegno di legge di revisione costituzionale del centrodestra, con il titolo: “Non è vostra proprietà” in difesa della Costituzione, trasformato in editoriale mi pare, a caldo, un promemoria per lo stesso Mattarella che non ha speso una parola (salvo che non me la sia persa) per ostacolare o almeno commentare lo scempio. Scempio che spero sia stoppato da un ripensamento del Parlamento che ha ancora tecnicamente la possibilità di intervenire a completamento della prima e in seconda lettura. Mi pare un silenzio assordante.
“Noi facciamo il nostro mestiere di movimento sindacale e sociale, agiremo sui luoghi di lavoro per riconquistare i contratti, ma cambiare le leggi vuol dire fare proposte per costruire un consenso e se necessario fare proposte di referendum abrogativi perché quando una legge non va bene si cambia”.
Maurizio Landini
L’ha sparata (SPERATA, direi…) grossa Radio Padania. «Apro le trasmissioni in diretta e quale onore aprire con una notizia del genere che nessuno si aspetta: le dimissioni di Matteo Renzi. Il premier ha detto “Getto la spugna, umiliato da Salvini”» (e qui tutti hanno scoperto il pesce…) ha raccontato il conduttore Sammy Varin. Ma nessuno ci è cascato: «E’ un pesce d’aprile, magari fosse vero. Buona Padania a tutti», ha detto un’ascoltatrice.