(foto di Vincenzo Suma)
La neve, a dispetto dei problemi che crea alla circolazione e alle attività umane in genere, è uno dei più amati fenomeni meteorologici. Il motivo è a mio parere quella sensazione di sospensione del tempo che una nevicata provoca e che questa immagine ben rappresenta. Chi la osserva ne trae sicuramente sensazioni e ricordi. Personalmente resto legato alla nevicata storica del 1956 perché la mia prima e, peraltro neanche vista, data la tenerissima età. Me l’hanno raccontata i miei genitori, eccome me l’hanno raccontata!
“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”
(la nevicata del 56 cantata da Mia Martini)