Strano che i Messapi abbiano scelto un ‘buco’ orografico per il loro insediamento. A meno che Kaeilinon (Ceglie Messapica) non fosse veramente molto estesa.
Quando a fine anni sessanta mio padre contribuì a far giungere nelle case cegliesi l’acqua potabile, ci furono delle acchiature anche a quote più alte. Sarebbe bello trovare qualcosa in suolo pubblico per farne un’area archeologica visitabile.
(foto Pino Santoro)
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Riassunto delle puntate precedenti:
Ceglie Messapica, Centro di Documentazione Archeologica
Ceglie Messapica ha origini antichissime: le prime tracce di frequentazione umana nel suo territorio risalgono al paleolitico (inferiore-medio). A partire dal IX secolo l’arrivo delle popolazioni messapiche (probabilmente dall’Illiria) determinò lo sviluppo di un importante insediamento. Combattè in una coalizione di città italiche contro Taranto ed altri centri magnogreci per la propria indipendenza politica; nonostante ciò la Grecia e la sua cultura, come testimoniano i ritrovamenti archeologici, ebbe su Ceglie Messapica un grande influsso. I resti delle possenti mura di difesa messapiche sono tuttora visibili nelle campagne (i paretoni), ma è soprattutto il patrimonio archeologico di vasi ed epigrafi, derivante da corredi funebri, a sorprendere per la sua ricchezza; è possibile visitarlo presso il locale Centro di Documentazione Archeologica in via Enrico De Nicola. In questo video ne proponiamo le immagini.