poveri ma belli


Si era un tempo “poveri ma belli” e si è oggi ricchi e brutti, dotati di notevoli capacità di acquisto ma irrimediabilmente destinati a una crescente bruttezza.
E naturalmente “la bruttezza non svanirà”, come i sacchetti di plastica della nostra immondizia, che, dicono gli scienziati, navigheranno nello spazio anche dopo che la terra sarà esplosa.
L’ossessione dell’apparenza (la cura del corpo, il fitness, il piercing, i tatuaggi, la mania più maschile che femminile per i cosmetici, gli interventi che migliorano e restaurano a forza di chirurgia plastica e di silicone, la proliferazione degli stilisti, la preoccupazione del look e del trendy ecc.) hanno portato l’italica umanità, dal leader di un decennio in giù, ad un grado molto elevato di bruttezza. Ognuno vuole sentirsi ed apparire diverso, e fa di tutto in realtà per somigliare agli altri: il non conformismo di facciata rende tutti conformisti allo stesso modo. …Tutti vogliono sentirsi “esclusivi”. Voce del verbo “escludere”. Soli nella massa. Massa di solitari. La bruttezza non svanirà neanche dall’ambiente… Tutto si fa uguale… La bruttezza non svanirà, anzi aumenterà.
…La Bestia è ovunque e si trucca da bella, ma non inganna ormai altri che se stessa, perchè la Bella si è uccisa.

Goffredo Fofi, da pochi a pochi, elèuthera 2006

C’è da fare qualche aggiornamento, forse, oggi siamo sempre più brutti e anche sempre più poveri e con meno capacità all’acquisto. Può essere che la speranza sia da porre nel recupero della bellezza, magari dell’essenzialità, del minimo, del reperto…

Particolare del capitello, con dedica in lingua messapica

Ana Aprodita Lahona Theoto/ridda Hipaka-thi Theotoriddath / [Th]aotoras Keosorrihi biliva

Traduzione: ad Afrodite Ana da parte di Lahona Theotoridda e di Hipaka. Theotoriddath; figlia di Thaotor Keosorres.

C. De Simone, Gli studi recenti sulla lingua messapica, «Italia omnium terrarum parens», Milano 1989, p. 657: una dedica in lingua messapica da Ceglie Messapica (Brindisi).

zitt’ zitt’…  chian’ chian’…

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2 risposte a poveri ma belli

  1. pino santoro ha detto:

    Quando l’uva della bellezza e della ricchezza è distante per essere raggiunta dalle nostre mani si può ripiegare su quella interiore. Ma ahimé sta diventando utopia anche il “belli e ricchi dentro” per la carenza di valori con cui riempirci. Il ciclone del consumismo spazzando via la gran parte di ciò che non fa PIL ci ha inpoveriti dentro. Ora che per la crisi dobbiamo idolatrare di meno il dio Consumo, ci sentiamo poveri e brutti dentro e fuori.

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